16 settembre 2023
Rapporto di minoranza della Commissione della gestione
Egregio signor Presidente, gentili signore ed egregi signori Consiglieri Comunali,
la minoranza della Commissione della Gestione (CdG) ha esaminato il messaggio in oggetto e formula le seguenti considerazioni in merito.
Premessa
L’esercizio contabile del Comune relativo all’anno 2023 si è chiuso con un avanzo d’esercizio di 1’115’000 fr. circa, con uno scostamento (in positivo) di quasi 1’850’000 fr. dai dati di preventivo. Si tratta di un risultato di cui il Municipio si rallegra (vedi p. 6), invitando però a non enfatizzare questo elemento, poiché “il dato centrale sul quale soffermarsi in un consuntivo comunale non è il risultato del conto economico, ma il risultato totale dell’esercizio che considera anche il conto degli investimenti” (p. 4). Si tratta di una lettura che condividiamo solo in parte: il risultato totale è naturalmente un indicatore importante, che permette di meglio comprendere l’esposizione finanziaria del Comune in ragione dei suoi investimenti, ma proprio per la natura stessa di questi ultimi esso non è l’indicatore principale su cui soffermarsi.
Gli investimenti pubblici vengono infatti realizzati per dotarsi di beni e infrastrutture con una durata di vita che non si esaurisce nell’anno in cui vengono acquistati o edificati, ma che devono servire ai bisogni della comunità per un tempo ben maggiore (spesso nell’ordine dei decenni). La spesa sostenuta per tali investimenti è di conseguenza a sua volta da ripartire sull’arco della vita dei beni e delle infrastrutture realizzate, non solo sull’anno corrente in cui si pagano le fatture. Ecco perché — come è perfettamente normale che sia — è prassi rivolgersi a degli istituti di credito per ottenere dei prestiti a media o lunga scadenza che permettano al Comune di ripartire tali costi su un lungo periodo di tempo. Tali costi, a differenza di quello che troppo spesso si lascia intendere, vengono poi registrati nel conto economico annuale del Comune, principalmente alle voci interessi (da versare alle banche) e ammortamenti (con cui accantonare il denaro per nuovi investimenti e per ripagare il debito relativo a quelli già effettuati), ma anche in altre voci (manutenzioni e riparazioni, costi del personale, carburante, …).
II “peso del debito”, che per il nostro Comune non è certamente indifferente ma che va sempre letto e analizzato con la dovuta attenzione e profondità, è dunque già preso in considerazione e conteggiato dal conto economico, poiché — come è giusto che sia e come prescrive la legge stessa — il Municipio sostiene annualmente una quota parte dei costi degli investimenti in funzione della loro durata di vita prevista. È per questa ragione che riteniamo fuorviante ed errato concentrare l’analisi sul “risultato globale d’esercizio” (un contenitore in cui confluiscono, sommati, rendiconti economici patrimoniali e finanziari) che, va ricordato, in sede di preventivo era previsto raggiungesse la ragguardevole cifra di -13’800’000 fr. circa: non ci pare di ricordare che durante l’esame del relativo messaggio qualcuno abbia indicato questo esorbitante risultato negativo come indicatore per valutare l’esercizio 2023 del Comune.
Considerazioni generali
Fatta questa premessa, possiamo entrare ora nel merito del risultato sopracitato. A differenza del Municipio, chi scrive non si rallegra dell’importante avanzo d’esercizio conseguito, che dimostra ancora una volta l’eccessiva prudenza (che sfocia quasi nel timore) adottata in sede di preventivo. È significativo in tal senso che, se si cumulano i risultati d’esercizio degli ultimi 5 anni, il Comune di Capriasca ha registrato un avanzo (cioè un utile) complessivo di 4.7 milioni di fr., andati poi a rimpinguare il capitale proprio o a coprire il costo di una parte degli investimenti (ricordiamo, a titolo di paragone, che l’avanzo cumulato citato è pari al costo del capannone ARL acquistato dal Comune nel 2022). Benché tutto ciò possa sembrare positivo per le casse del Comune (il cui stato, al di là dell’importante debito pubblico, non sembra così catastrofico come spesso viene dipinto [1]), tali risultati come detto non ci rallegrano, proprio in ragione delle considerazioni citate in entrata del presente rapporto. Accumulare sistematicamente avanzi d’esercizio, oltre che contrario alla legge (vedi art. 2 RGFCC), significa infatti prelevare una quantità eccessiva di risorse tramite la leva fiscale o rinunciare ad utilizzare tali risorse a favore della collettività. Chi scrive è convinto che nel nostro Comune vi siano ancora numerosi bisogni sociali in attesa di essere soddisfatti (vi ritorneremo in seguito) ed i risultati contabili citati ci sembrano dimostrare la disponibilità di risorse nelle casse comunali per potervi fare fronte.
Va ricordato in tal senso come le forze progressiste avessero presentato, in sede di preventivo, un emendamento volto a costituire un fondo sociale contro il carovita dotato di 150’000 fr. per sostenere le famiglie in difficoltà finanziarie (per una spesa aggiuntiva di 65’000 fr., a cui si aggiungevano alcune misure di risparmio in ambito stradale). Oltre alle perplessità relative all’implementazione di tale fondo, cruciale per la sua bocciatura era stato il suo costo, ritenuto eccessivo a fronte di un deficit preventivato di 734’000 fr. Appare oggi del tutto evidente come tale considerazione fosse del tutto errata, poiché nel 2023 il Comune è addirittura riuscito a realizzare un utile anziché subire un deficit: il fondo sociale da noi proposto era dunque perfettamente sostenibile sul piano finanziario. Accade purtroppo molto spesso che la discussione del preventivo sia limitata ed “inquinata” da previsioni pessimistiche circa lo stato delle finanze, ciò che impedisce una sana e ragionevole discussione sulle priorità e sull’allocazione delle risorse del Comune a favore della cittadinanza. Quello citato è solo l’ultimo significativo esempio di una lunga serie di episodi di questo genere.
Tale risultato ci pare fosse d’altronde, in ultima analisi, relativamente prevedibile: esso è infatti da ricondurre all’entrata di 1.45 milioni di fr. provenienti dalle sopravvenienze d’imposta, che sappiamo certo non essere preventivabili ma che, ancora una volta, ci sembrano essere state sistematicamente sottovalutate (si veda a tal proposito la tabella di pag. 27, da cui emerge come le sopravvenienze cumulate degli ultimi 5 anni siano ammontate a ben 6.4 milioni di franchi). Il ventilato aumento dei tassi d’interesse (che l’evoluzione attuale dell’economia e dei mercati finanziari sta ridimensionando considerevolmente, modificando di parecchio le previsioni municipali) e degli ammortamenti evocato dal Municipio è stato ampiamente compensato da tali entrate non preventivate, a cui si è aggiunta la stabilizzazione dei costi del conto economico (possibile nonostante il versamento del carovita, l’aumento dei costi energetici e l’inflazione generale). Se tale risultato dimostra indubbiamente la parsimonia adottata nella gestione delle finanze comunali, allo stesso tempo evidenzia la volontà di limitare allo stretto essenziale le attività del Comune, quando le risorse a disposizione permetterebbero invece di sviluppare maggiormente determinati servizi e prestazioni: è per queste ragioni che non possiamo ritenerci soddisfatti dell’esercizio contabile cosi come esposto nel Consuntivo 2023……
qui il rapporto completo
Il presente rapporto è stato approvato dalla minoranza dalla Commissione della Gestione (Relatori: Zeno Casella, Fiorenza Rusca-Franzoni, Furio Gianoli).