Dichiarazione dei diritti dei bambini 2024

diritti dell'infanzia

Una data: il 26 settembre 1924. Una donna: Eglantyne Jebb. Una prima storica: la Dichiarazione dei diritti del bambino è adottata dalla fu Società delle Nazioni, oggi ONU.

Un documento rivoluzionario che consegna ai bambini i loro primi 10 diritti.

L’inizio di un processo che, il 20 novembre 1989, porta le Nazioni Unite ad approvare la Convenzione sui diritti dei bambini e degli adolescenti, che di diritti ne attribuisce 54. Al momento, tutti i paesi del mondo l’hanno firmata e ratificata eccetto i soliti, gli Stati Uniti: peccato… ma in realtà non sorprende neanche un po’. La Svizzera la ratifica nel 1997: bene… ma non benissimo.

Oggi, a guardare la situazione di alcuni, tanti, troppi bambini, verrebbe voglia da strapparsi i capelli, le orecchie e anche gli occhi… E il cuore? Distrutto anche lui. Ma deve continuare a battere e a battersi proprio per tutte le piccole e innocenti vittime dei gravi ed intollerabili errori dei “grandi”. Compito difficile, lungo, soprattutto possibile e urgente. Ci sono voluti almeno 10 anni per introdurre una legge nel codice civile svizzero che non tollera più violenza, punizioni corporali o altri trattamenti degradanti nei confronti dei bambini. Cambiare le cose che non fanno star bene si può, si deve.

A 100 anni dalla prima Dichiarazione e in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’Infanzia, oggi viene ufficialmente presentata una versione moderna, più attuale che mai, della

Evviva!

È abbastanza scrivere, firmare e ratificare una Dichiarazione per garantire il rispetto, la dignità, la partecipazione ai bambini? Certo che no! C’è tanto, tantissimo lavoro da fare.

Il benessere dei più giovani corrisponde anche all’obiettivo sostenibile 16.2 dell’Agenda 2030: porre fine all’abuso, allo sfruttamento, al traffico di bambini e a tutte le forme di violenza e tortura nei loro confronti.

Dal 2016 invece, grazie all’Organizzazione Mondiale della Sanità e altre organizzazioni tra cui anche la Banca Mondiale, esiste uno strumento operativo per porre fine alla violenza contro i bambini: INSPIRE. Questo acronimo illuminante assegna delle strategie di prevenzione a tutti i livelli: a partire da chi si occupa dell’Implementazione delle leggi fino a chi trasmette l’Educazione e le competenze di vita. Tutti possiamo fare qualcosa per garantire il bene dei bambini… Che meraviglia! E sapete che altro c’è? Prevenire costa meno che curare!

Una firma forse è una goccia nell’oceano… ma questo mondo arido e ardente ha bisogno di tanta, tanta acqua!!

Insieme a Sinistra oltre a firmare la Dichiarazione, s’impegna a concretizzarla ponendo l’interesse superiore del bambino al centro di ogni sua azione…  

Invitiamo tutte e tutti a fare lo stesso!

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