5 maggio 2025
Redazione Insieme a sinistra
Esprimiamo solidarietà con il popolo palestinese, esigiamo un cessate un fuoco immediato e denunciamo la complicità dello stato svizzero con il regime coloniale israeliano e con il genocidio che si protrae da oltre un anno e mezzo. Dal 18 marzo scorso le Forze di Occupazione Israeliane hanno ripreso i bombardamenti e i massacri a tappeto nella Striscia di Gaza, interrompendo definitivamente il “cessate il fuoco” firmato nel mese di gennaio, periodo durante il quale in realtà il fuoco non è mai cessato, come testimoniano i numerosi attacchi che hanno ucciso oltre 150 palestinesi. In Cisgiordania, nel frattempo, un “cessate il fuoco” (nemmeno finto) non c’è mai stato e Israele in questi mesi sta approfittando della situazione per accaparrarsi sempre più terre, sfollare decine di migliaia di palestinesi dalle proprie case distruggendo intere città e campi profughi con bulldozer e carri armati, arrestando e torturando centinaia di persone di ogni età.
Come se non bastasse, l’esercito di occupazione israeliano ha continuato a compiere attacchi e massacri in Libano e Siria. Mentre nelle ultime settimane gli Stati Uniti hanno bombardato lo Yemen quasi ogni giorno e l’amministrazione Trump sta soffiando pericolosamente sul fuoco minacciando una guerra contro l’Iran, spostando un numero record di truppe USA in Medio Oriente. In questo scenario regionale e con un genocidio in corso da un anno e mezzo, riconosciuto come tale dalle maggiori ONG ed esperti di diritto internazionale, il governo svizzero non ha cambiato di una virgola le sue posizioni filo-israeliane e continua ad intrattenere importanti relazioni commerciali con Israele anche e soprattutto a livello militare, supportando materialmente crimini di guerra e contro l’umanità. Lo stato elvetico sotto le pressioni sioniste è arrivato a cancellare improvvisamente e all’ultimo momento una conferenza che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite le aveva affidato sui diritti dei palestinesi sotto occupazione militare israeliana a inizio marzo 2025.
Di fronte al susseguirsi di immagini e testimonianze sempre più atroci che giungono dalla Striscia di Gaza, alla complicità dei media e governi occidentali e al non rispetto del diritto internazionale, la mobilitazione dal basso su scala globale delle persone comuni e dei movimenti sociali rimane l’unica via per far pressione sullo Stato sionista e resistere a fianco del popolo palestinese nella sua lotta per la liberazione dal giogo del colonialismo israeliano sulle proprie terre.
Per la fine dell’apartheid e dell’occupazione! Palestina Libera!
CUSP – Coordinamento Unitario a Sostegno della Palestina